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Trono Corsini
I secolo a.C.
marmo
cm 82 x 49
Galleria Corsini
Inv: 666
Il cosiddetto Trono Corsini è uno degli oggetti più affascinanti e problematici della collezione. La scultura fu rinvenuta tra il 1732 e il 1734, durante gli scavi effettuati per realizzare le fondamenta della cappella della famiglia Corsini nella basilica di San Giovanni in Laterano.
La spalliera è divisa in due registri delimitati da una cornice con tralcio d’edera, con una teoria di soldati in quello superiore e scene di caccia al cinghiale in quello inferiore. Sulla base, sopra un fregio vegetale, si sviluppa la fascia figurata principale con scene di sacrificio, di lotta e di processione di non chiara interpretazione.
Per tipologia e decorazione, l’opera rientra nella serie dei troni funerari diffusi in ambiente etrusco e realizzati prevalentemente in bronzo o in terracotta. L’utilizzo del marmo e il luogo del ritrovamento riportano, invece, l’oggetto all’ambito romano e lo rendono un unicum nel panorama della produzione scultorea dell’antichità. Proprio la sua unicità, insieme alle vicende relative al luogo del rinvenimento, ha, però, permesso di ipotizzarne la funzione e il ruolo: si tratterebbe, infatti, del simbolo della discendenza regale della più importante delle donne della famiglia dei Plautii Silvani, Urgulania, di stirpe etrusca e sposa intorno al 40 a.C. di M. Plautius, vir praetorius. L’opera è, quindi, una fedele copia romana di età tardo repubblicana di un trono principesco etrusco della fine del V secolo a.C., come prova della regalità della gens di Urgulania.