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Guido Cagnacci (Santarcangelo di Romagna 1601-Vienna 1663)
Maddalena penitente
1622-1627 ca.
olio su tela
cm 86 × 72
Palazzo Barberini
Inv: 898
Maria Maddalena, peccatrice redenta, è figura frequentissima dell’iconografia sacra. Se Medioevo e Rinascimento ne privilegiano soprattutto la dimensione legata alle vicende della Passione di Cristo, che ella accompagna a più riprese, dal Cinquecento e ancor meglio in epoca barocca la sua vicenda di colpa e pentimento, espiazione e salvezza attrae l’attenzione degli artisti, fino a divenire uno dei soggetti più ricorrenti dell’arte sacra.
Guido Cagnacci, artista romagnolo e sanguigno, attento osservatore delle novità della pittura romana di inizio secolo, porta al limite le possibilità espressive e sensuali del tema.
Così la bella penitente, stremata dalla tortura delle catene e del digiuno, si abbandona all’indietro con un gesto che richiama tanto la sofferenza estrema quanto il piacere profondo, esaltando nell’atto il seno in un nudo tra i più procaci del suo tempo.