
Una cetra s’accoglie. L’arpa, immagine regale della musica nella Roma di Urbano VIII
21 Giugno 2023
Salone Pietro da Cortona, ore 19
Mercoledì 21 giugno 2023, in occasione della Festa della Musica 2023, le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano, nell’ambito della mostra L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini, a Palazzo Barberini il concerto UNA CETRA S’ACCOGLIE a cura di Chiara Granata e Riccardo Pisani.
Il tenore Riccardo Pisani e il gruppo La Smisuranza: Chiara Granata, arpa doppia; Marta Graziolino, arpa doppia; Elena Spotti, arpa doppia, eseguiranno una serie di brani estratti da diverse raccolte provenienti da Biblioteca Vaticana, Biblioteca Vallicelliana, Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, Bibliothèque nationale de France, Christ Church Library di Oxford, Music Library Chapel Hill di New York.
Ingresso fino a esaurimento posti. Partecipazione inclusa nel costo del biglietto del museo.
PROGRAMMA:
Anonimo – Canzona
Orazio Michi (1595 – 1641) – Or che la notte del silenzio amica
Orazio Michi – Più non armi la mia lira
Anonimo – Toccata
Mario Savioni (1606 – 1685) – Se l’amar non è peccato
Anonimo – Una cetra s’accoglie
Luigi Rossi (1598 c. – 1653) – Lasciatemi qui solo
Lelio Colista (1629 – 1680) – Paradigma
Marco Marazzoli (1602 c. – 1662) – Misero, ed è pur vero
Marco Marazzoli – O che sempre mi scordi
Marco Marazzoli – E pur volsi innamorarmi
L’arpa è nella sua regalità lo strumento che incarna maggiormente lo splendore politico e culturale della Roma di papa Urbano VIII: in città opera un grande numero di arpisti e le principali famiglie romane si contendono i migliori musicisti e dunque anche i maggiori virtuosi d’arpa presenti in città. La salita al soglio pontificio di Urbano VIII nel 1623 fa letteralmente esplodere il fervore musicale nella Roma seicentesca. La famiglia Barberini si affida ai migliori musicisti e cantanti del tempo ed ai più eminenti artisti per le scenografie degli spettacoli teatrali.
L’arpa, inserita nella categoria estetica della maestosità, trova in quel periodo una delle sue massime espressioni. I grandi arpisti dominano la scena romana, eccellendo persino nel genere romano più in voga, la cantata. Dalla fine del Cinquecento transitano o sono stabilmente a Roma i maggiori arpisti e arpiste dell’epoca: da Leonardo Mollica e Rinaldo Trematerra a Lucrezia Urbani, Adriana Basile, Costanza de Ponte e Carlo Urbano Colista. Persino il famoso architetto Carlo Rainaldi fu un musico compositore e virtuoso d’arpa, a testimonianza della visione unitaria delle arti. Tra i tanti arpisti attivi, alcuni mutano appunto il loro nome in ‘arpa’: è il caso di Marco Marazzoli, Orazio Michi, e Giovan Carlo Rossi, fratello del più noto Luigi Rossi, passati alla storia come Marco dell’Arpa, Orazio dell’Arpa, e Carlo dell’Arpa.
L’arpa Barberini, esposta fino al 30 luglio nella mostra L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini, nel suo eccezionale impatto estetico ci racconta ciò che voleva essere la Roma di Urbano VIII. Lo strumento fu commissionato dal cardinale Antonio Barberini proprio per Marco Marazzoli (1602-1662), musicista, compositore e virtuoso esecutore della sua cerchia.
In occasione dell’evento, la mostra L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini sarà eccezionalmente aperta al pubblico fino alle ore 23.00 (ultimo ingresso alle ore 22.00).
Condividi con: #ExpoBarberini #UrbanoVIII #museiitaliani #FdM2023 #Barberinisuona