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Giulio Romano (Giulio Pippi, Roma 1499-Mantova 1546)
Madonna con il Bambino (Madonna Hertz)
1517 ca.
olio su tavola
cm 37 x 30,5
Palazzo Barberini
Inv: 1661
Si tratta di un’opera di piccole dimensioni, adatta alla devozione privata. Ed è proprio a una dimensione intima e domestica che si ispira Giulio Romano, il più importante collaboratore di Raffaello, per creare un interessante concentrato emotivo e simbolico.
La Vergine offre allo sguardo il figlio seduto con naturalezza sulle sue ginocchia. Il gesto con cui sostiene il braccio del bambino sembra alludere al suo ruolo di coadiutrice e corredentrice nel progetto divino di salvezza, ma declinato in un’accezione affettuosamente materna.
Lo sfondo, nella sua semplicità, rivela una grande ricchezza di simboli, dal letto a sinistra, protetto da una cortina verde semichiusa, allusione alla verginità di Maria, alla porta a destra, il cui contrappeso per la chiusura automatica, ben conosciuto all’epoca ma raramente rappresentato, sembra voler richiamare l’attenzione sul mistero della porta che si apre da sola nella penombra: allusione al mistero dell’Annunciazione e dell’incarnazione del Verbo.