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Arte Romana
Coppa Corsini, kantharos con Judicium Orestis
50 a.C. ca.
Argento
cm. 53 h., diametro superiore 10 cm
Galleria Corsini
Inv: 671
Questa preziosa coppa in argento sbalzato venne ritrovata nel 1759 nei terreni della Villa Corsini ad Anzio, e subito incontrò l’apprezzamento degli antiquari ed eruditi dell’epoca tra cui il padre dell’archeologia, Johannes Winckelmann, che la pubblicò con grande sfoggio di erudizione.
Si tratta molto probabilmente della rielaborazione di un orafo romano di modelli greci raffiguranti le vicende dell’Orestea, trilogia di Eschilo dedicata a Oreste, vendicatore sulla madre Clitemnestra e sull’amante di lei Egisto, dell’assassinio del padre Agamennone. Dopo l’uccisione della madre, Oreste sarà perseguitato dalle Erinni finché il voto favorevole di Atena non lo assolverà.
Tecnicamente la coppa è un kantharos, una coppa per bere, formata in questo caso da una coppa interna ovoidale priva di decorazione, sorretta da un piede sagomato, avvolta esternamente da una fascia a sbalzo con sei figure, su cui si sovrappongono i due manici lisci saldati solamente alla base.
Databile alla metà del I secolo a.C, la coppa testimonia dell’interesse dei romani per la raffinata arte greca di lavorare il metallo a incavo e rilievo (toreutica).